Mobbing
Il Mobbing consiste in una forma di persecuzione sistematica e duratura perpetrata all’interno dell’ambito lavorativo da parte di uno o più individui nei confronti di una persona allo scopo di isolare se non addirittura di escludere la vittima.
Il fenomeno può assumere connotazioni differenti in funzione della relazione gerarchica tra mobber e mobbizzato (mobbing orizzontale, verticale, aziendale, strategico), della tipologia di azioni vessatorie messe in atto (attacchi alla reputazione, alla relazione e alla comunicazione, alla prestazione, all’incolumità) e della ragione per la quale vengono realizzate (mobbing strategico o emozionale) ma, in ogni caso, risulta di solito psicologicamente violento, talvolta fortemente traumatico
Si può dimostrare di essere vittima di mobbing?
La Corte di cassazione, con sentenza n.10037/2015, ha individuato sette parametri per riconoscere le vittime di mobbing, quali: ambiente (devono avvenire sul luogo di lavoro), durata (perpetrate per un lungo periodo di tempo), frequenza (ripetute e molteplici), tipo di azioni ostili (es.: attacchi alla reputazione), dislivello tra antagonisti, andamento per fasi successive (conflitto mirato, inizio del mobbing, sintomi psicosomatici, errori e abusi, aggravamento della salute, esclusione dal mondo del lavoro e in casi più gravi la vittima può arrivare al suicidio), intenzionalità persecutoria (disegno premeditato).
Perché il mobbing venga riconosciuto devono esser presenti tutti e sette i parametri.
Quali sono i sintomi?
Il mobbing ha effetti devastanti sulla vittima. Essa viene danneggiata psicologicamente e fisicamente.
L’esposizione ed il protrarsi nel tempo di tale molestia, comporta: ansia, depressione, ossessioni, attacchi di panico, anestesia emozionale, bassa autostima, mancanza di fiducia in se stessa, auto-denigrazione e sensi di colpa (alterazione equilibrio socio-emotivo); cefalea, vertigini, disturbi gastrointestinali, ipertensione arteriosa, dermatosi, mal di schiena, disturbi del sonno e della sessualità (alterazioni equilibrio psico-fisico); modificazioni del comportamento alimentare, reazioni autoaggressive ed eteroaggressive, passività (disturbi comportamentali).
Quali comportamenti possono essere definiti vessatori?
Cosa prevede la legge?
Quali sono le conseguenze per il datore di lavoro?
Quali sono le conseguenze del mobbing?
Il miglior modo di contrastare i fenomeni di violenza in ambito lavorativo è diffonderne la conoscenza, sia tra i lavoratori che nelle aziende.
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